Siamo presenti, come A.N.DO.C., per affermare il valore della nostra trilogia “Cultura, meritocrazia, etica” ed il nostro credo nella forza della divulgazione delle idee anzichè nella ricerca delle poltrone.
Sono concetti validi per ogni epoca e per ogni luogo.
Dobbiamo spronare i nostri clienti imprenditori ad agire rispettando i principi dell’Etica degli affari ed in proposito ricordiamo che abbiamo il codice deontologico più avanzato e moderno rispetto a tutte le altre professioni.
Abbiamo il merito di affiancare le associazioni imprenditoriali, prima fra tutte Confindustria, nella battaglia contro l’illegalità diffusa tra cui l’evasione fiscale e questo ci presenta alla collettività, insieme a Notai ed Avvocati, quali interpreti di una società più giusta.
Importante è presentarci all’opinione pubblica con il nostro retaggio, il nostro pedigree.
Non dobbiamo confonderci con la miriade di abusivi di ogni specie che si autodefiniscono semplicemente “commercialisti” e come tali riconosciuti dalla popolazione, ormai da decenni, e di cui sarà impossibile a quest’ultima far cambiare idee ed abitudini.
E’ già difficile convincere 100.000 colleghi professionisti, figurarsi 50-60 milioni di gente ignara delle nostre tematiche!
Il nostro Ordine, voluto dal Legislatore, ha una denominazione precisa: “Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili”.
Nella Sezione A vi sono i Dottori Commercialisti e gli ex-Ragionieri collegiati ora Ragionieri Commercialisti, questi ultimi ad esaurimento, e tutti i nuovi iscritti saranno Dottori Commercialisti o Esperti Contabili.
Non ci è piaciuta la campagna pubblicitaria fatta dal nostro Ordine Nazionale per il solo titolo di “commercialisti”.
Non esiste l’Ordine dei “Commercialisti”. Il titolo di Dottore Commercialista e di Ragioniere Commercialista è ben tutelato dagli articoli 3, 39 e 61 co. 6 della Legge istitutiva dell’Albo Unico D. Lgs. n. 139/2005.
I Dottori e – sono convinto – anche i Ragionieri, che hanno un passato storico di tutto rispetto, devono condividere questa impostazione nell’interesse nostro attuale per non confonderci con la pletora di abusivi e nell’interesse futuro delle nuove generazioni.