L’Associazione Italiana dei Dottori Commercialisti – A.N.Do.C- ritiene doveroso prendere posizione sulla querelle sviluppatasi nei giorni scorsi in merito alla possibile fusione della Cassa di Previdenza dei Dottori Commercialisti con quella dei Ragionieri.
A tale proposito A.N.Do.C reputa necessario riepilogare le posizioni che da sempre hanno contraddistinto l’Associazione sulla vicenda “Albo Unico” e sulla questione Casse di Previdenza:
la nostra Associazione:
- da sempre è stata contraria alla creazione dell’”Albo unico” tra Dottori Commercialisti e Ragionieri;
- non ha mai condiviso l’operato del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti che, oltretutto, ha proceduto alla creazione dell’”Albo Unico” senza tener conto dei famosi ”paletti” previsti dal referendum tenutosi nel 2001 e quindi ha operato contro la volontà dei Dottori Commercialisti;
- ritiene oltretutto che, se proprio “Albo unico” doveva essere, si è persa una grande occasione, in quanto, come ha già affermato qualche Presidente inizialmente fautore dell’unione tra Dottori Commercialisti e Ragionieri, alla fine siamo rimasti con un “pugno di mosche in mano”;
- ha sempre stigmatizzato il comportamento di tutti quei Presidenti di Ordini che pur avendo avuto mandato dalle proprie Assemblee di rappresentare il voto contrario all’”Albo unico” hanno sostenuto la creazione dello stesso;
- con grande senso di rispetto delle istituzioni e della democrazia, prende atto che purtroppo l’”Albo unico” è oramai stato costituito con legge dello Stato e non condivide quindi l’atteggiamento di tutti coloro che ancora illudono i Colleghi prospettando battaglie legislative contro l’”Albo unico”; d’altra parte, però, assicura tutti i Colleghi che non tralascerà alcun appiglio giudiziario (vedi profili di incostituzionalità) che potrà sorgere nell’applicazione della normativa che porterà alla costituzione dell’”Albo unico”;
- ritiene che, tuttavia, le battaglie da sostenere al momento attuale sono:
- vigilare affinché l’entrata in vigore della legge realizzi quegli obiettivi che il legislatore intendeva raggiungere e cioè che con l”Albo unico” non si creerà una nuova professione, ma che la professione unica sarà quella del Dottore Commercialista realizzando, quindi, una fusione per incorporazione con estinzione della categoria dei Ragionieri, determinata, si badi bene, non da prese di posizione dei Dottori Commercialisti, ma dalla normativa europea in combinato con la riforma dei cicli universitari;
- mantenere la separazione della Casse di previdenza in quanto la crescita demografica delle due categorie, Dottori e Ragionieri, è e sarà assolutamente in grande crescita per i primi, mentre è già palesemente negativa per i ragionieri; perché, conseguentemente, la capacità presente e futura dei due enti di far fronte al debito previdenziale che si accumulerà negli anni a venire sarà assolutamente diversa e contraria. Tutto ciò, come la nostra Associazione afferma da sempre, rende tecnicamente impossibile una fusione tra le due Casse di Previdenza. A fronte di ciò la motivazione che la fusione delle due Casse porterebbe ad un risparmio dei costi di gestione risulta assolutamente ridicola.
Alla luce di quanto riepilogato A.N.Do.C non può far altro che riscontrare che, come da sempre da noi sostenuto, l’operazione “Albo unico” è sempre stata strumentale alla soluzione del problema previdenziale dei ragionieri e che la nostra Associazione continuerà la propria battaglia contro qualsiasi ipotesi di fusione tra le Casse.
La nostra Associazione inoltre, nel prendere atto della coerente posizione assunta dal Consiglio della Cassa di previdenza dei Dottori Commercialisti, ed in particolare del Presidente Antonio Pastore, ribadisce allo stesso il proprio appoggio e il proprio invito a proseguire coerentemente in questa direzione.
L’A.N.Do.C manifesta, inoltre viva soddisfazione per la presa di posizione dell’UNGDC che, senza alcuna vena polemica, nel proprio comunicato stampa ha evidenziato una posizione assolutamente coincidente con quella sostenuta dall’A.N.Do.C fin dal 2001.