Nel panorama economico internazionale si avverte l’imminente rivoluzione che i Paesi dell’estremo oriente stanno per provocare a causa del forte sviluppo delle economie nazionali e del conseguente impatto che le stesse hanno sui mercati di sbocco di tutti i Paesi del mondo.
Non può, quindi, sfuggire ad un operatore economico italiano l’importanza rivestita dal dedicare specifica attenzione al fenomeno di crescita che ha particolarmente interessato la Cina e che, nonostante il grande clamore sollevato dai media internazionali, rappresenta ancora oggi un complesso sudoku da risolvere!
Ancora più significativa è, peraltro, la scarsa conoscenza che si rileva tra gli appartenenti alla categoria che forse più di tutte le altre riferibili al mondo professionale, dovrebbe interessarsi delle dinamiche legate alla globalizzazione: i dottori commercialisti. Tale assunto si riferisce indubbiamente alla caratteristica peculiare insita nel Dna dei professionisti della consulenza aziendale, ovvero la prossimità alle imprese clienti, con la conseguenza che il dottore commercialista assume sempre più un ruolo strategico nelle scelte dell’imprenditore che assiste. La Cina, dunque, rappresenta certamente la prima tappa che coloro ai quali è affidato l’impegnativo ruolo di seguire le aziende del nostro Paese devono conoscere da vicino, per poi continuare a spingersi in un interessante viaggio nel Far East ed approdare in altrettante realtà del futuro, quali l’India e gli altri Paesi di quell’area. Sono convinto che mancare di cogliere l’opportunità che ci si offre nel rivolgere il nostro impegno professionale verso Oriente non rappresenti soltanto una perdita economica ma rischia soprattutto di farci perdere l’occasione per cominciare a considerare la nostra attività non già solo limitata al contesto territoriale ove viviamo.
L’abbattimento di quel muro virtuale che tanto limita la professione nostra e particolarmente dei colleghi più giovani è necessaria perché l’Italia non perda l’ultimo vagone di un convoglio che ormai viaggia a velocità sostenuta verso l’est del mondo!
Un’ultima riflessione, mi sia consentita, sull’importanza di raggruppare intorno ad un unico fulcro rappresentativo l’iniziativa di ogni singolo professionista che intenda cimentarsi nell’avventura di avviare una propria attività in Cina. Il contesto economico-finanziario di tale Paese non prevede certamente spazio per i professionisti che, come in Italia, svolgono la propria funzione da soli; ecco che assume grande significato la possibilità di presentarsi in quel mercato con un elevato grado di coesione, che deve essere raggiunto in sintonia con le parti che per propria competenza o interesse affiancano le iniziative imprenditoriali all’estero: banche ed istituzioni diplomatiche.
La presenza di pochi ma determinati avamposti del nostro Paese in Cina quali sono le sedi dell’ICE, le rappresentanze di istituti bancari e soprattutto gli studi dei colleghi che già hanno costruito il primo ponte verso l’estremo Oriente rappresenteranno per molti altri la frontiera verso cui indirizzare il proprio sguardo fiduciosi del sostegno che certamente potranno ivi ricevere!