Con lettera inviata al Ministro dell’Economia e delle Finanze e al Ministro della Funzione Pubblica, l’ANDoC ha chiesto la cancellazione dell’adempimento di “nuova iscrizione” al Registro dei Revisori Legali – previsto per il prossimo 23 settembre – o, quanto meno, la mitigazione delle sanzioni previste in caso di inadempimento.
Non si possono chiedere ai Cittadini dati e documenti già in possesso della PA. Un principio, questo, sacrosanto, che rispecchia il modello di Stato che l’Associazione Nazionale Dottori Commercialisti auspica divenga (o ridivenga) presto realtà. Gli Iscritti al Registro dei Revisori legali non possono avere prerogative affievolite rispetto a quelle dei “Cittadini normali” e, dunque, poiché le informazioni previste per la “prima formazione del registro” – dall’articolo 17 del D.M. del 20 giugno 2012 n. 145 – sono già in possesso della PA (basta effettuare una visura camerale per Codice Fiscale) i revisori già iscritti devono essere esentati dall’adempimento o, comunque, devono essere agevolati nel medesimo. Per questo, l’ANDoC avrebbe, al limite, preferito l’invio di un modulo precompilato, da rettificare solo in caso di informazioni errate.
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