La CNPADC persegue, attraverso i suoi organi istituzionali una politica tesa da un lato, al continuo monitoraggio dell’ equilibrio finanziario ed attuariale di lungo periodo dell’Ente e, dall’altro, alla ricerca di tutti gli strumenti atti a garantire una maggiore equità intergenerazionale al fine di offrire prestazioni adeguate, soprattutto per le giovani generazioni maggiormente penalizzate dalla riforma previdenziale del 2004.
Ecco perché il binomio che caratterizza l’ attività del nostro operato si può riassumere in “sostenibilità ed adeguatezza”.
In questo breve scritto , però , non voglio descrivere i singoli provvedimenti che hanno caratterizzato il cammino intrapreso verso il raggiungimento di questi obiettivi, quanto invitare tutti i colleghi ad una partecipazione più attiva e consapevole ai problemi “previdenziali”.
Solo attraverso una maggiore diffusione della cultura previdenziale sarà possibile raggiungere gli obiettivi prefissati. Solo attraverso una partecipazione attiva e consapevole sarà possibile migliorare il nostro futuro previdenziale.
Proprio alla luce dei queste considerazioni uno degli sforzi intrapresi da questo consiglio è stato quello di implementare quanto più possibile, l’attività di informazione, formazione e sensibilizzazione degli iscritti con un occhio di riguardo non solo ai problemi della previdenza ma anche a quelli assistenziali.
Da qui la nascita della “ newsletter “attraverso la quale vengono divulgate le novità di maggior interesse e vengono dibattuti i temi di maggior attualità .
Da qui i Forum Previdenziali itineranti attraverso i quali vengono invitati a dibattere di “cultura previdenziale e di futuro previdenziale “ tutti coloro che ricoprono ruoli politici o istituzionali e che possono essere chiamati a partecipare a tale progetto.
Da qui l’intensificazione degli incontri formativi sui territori finalizzati non solo alla divulgazione della materia ma anche a recepire le esigenze e le proposte dei colleghi.
Un ulteriore sforzo ,infine, si sta compiendo ,per sensibilizzare ,soprattutto i giovani, sulla diversa incidenza che l’ aliquota soggettiva ha sulla prestazione attesa.
Infatti, come a tutti noi ben noto, è data facoltà agli iscritti di scegliere la misura della propria contribuzione soggettiva che oscilla da un minimo del 10% ed un massimo del 17% La scelta di una aliquota o di un’altra produce sensibili differenze sulla futura prestazione previdenziale e la diversa incidenza è tanto più marcata quanto più l’ utilizzo dell’aliquota elevata concorre al montante dai primissimi anni di versamento del contributo.
E’ fondamentale pertanto che i giovani, normalmente “lontani” dall ‘affrontare il problema previdenziale, siano edotti e responsabilizzati rispetto alle scelte che possono fare.
Mi auguro che le brevi note che precedono siano idonee a rendere l’idea di alcuni segli obiettivi (ma non i soli) che il Consiglio della Cassa ,con impegno costante , persegue per una sempre migliore tutela degli iscritti che accompagni la crescita della professione.